La poetica della complessità rovesciata

La poetica della complessità rovesciata

la fiaba figurata come opera aperta post blog ulisse in arte

recensione di Vincenzo Sardiello
Presidente dell’Ass. Cult. “La Casaccia”

“Ulisse, al secolo Rossano Massaccesi, è uno degli artisti più apprezzati nel panorama dell’arte figurativa italiana. Il suo universo poetico, figlio anche di grandi influenze artistiche, è orientato verso una rappresentazione onirica della realtà.

Non si tratta di un semplice “medioevo idilliaco” come si potrebbe pensare in prima analisi osservando le sue opere, ma, al contrario, di una lettura moderna della realtà vista con occhi disincantati, in cui non mancano le descrizioni di momenti essenziali della vita. I personaggi che si muovono all’interno delle città di Ulisse sono essenzialmente di due tipi: i pretini e le suorine. Queste figure, senza volto e con tratti appena delineati, si muovono all’interno di situazioni rese piacevoli dal loro atteggiamento semplice e propositivo verso l’esistenza. La grande capacità di Ulisse si trova nella creazione di una “universalità locale”: i pretini e le suore possono essere ritratti in qualsiasi centro urbano mantenendo invariato il loro atteggiamento propositivo verso l’esistenza. Il punto di forza delle opere risiede nel flusso narrativo della rappresentazione. Ogni opera racconta una storia, un verso, un pezzo di esistenza.

Cosi Ulisse, quando viene a trovarci a Francavilla Fontana, non può non prendere in considerazione le nostre tradizioni, i nostri monumenti, la nostra vita. I riti della Settimana Santa, ad esempio, pieni di tragicità e di grande raccoglimento spirituale,vengono vissuti dai protagonisti di queste opere con autenticità, con lo spirito di raccoglimento e di spaesamento tipici dell’essere umano posto davanti ai grandi interrogativi della fede.

Gli ambienti rappresentati dall’autore marchigiano hanno una grande forza comunicativa anche grazie alla tavolozza utilizzata che, con la scelta prevalente di colori caldi, trasmette nello spettatore quel buon umore e quella positività necessarie per affrontare nella giusta maniera l’esistenza. Il cielo, sempre sereno, con qualche innocua nuvoletta, rinvigorisce quell’aspetto positivo e ottimista cosi necessario nella vita moderna.

I personaggi stereotipati in pretini e suorine, rappresentano una idealizzazione dell’uomo privo di tutte le sovrastrutture iniettate dalla società e dal retroterra culturale di appartenenza. Il loro comportamento, che allo spettatore può apparire grottesco, è in realtà un atteggiamento naturale nei confronti della vita, tipico di chi ha contezza precisa delle azioni e di quanto sta compiendo.

Il carattere ludico delle opere nasconde un monito verso tutti, quello a non prendersi troppo sul serio ed a destrutturare le situazioni complesse della vita quotidiana. Questo aspetto pare predominante. In una realtà che assume sempre più i contorni della complessità, e quindi della fragilità, occorre porsi in una condizione di “dotta ingenuità” in cui le azioni ed i contesti devono essere scomposti in modo semplice per riuscire a gestire la propria vita nel migliore dei modi possibile.

I personaggi di Ulisse sono adeguati e funzionali alla loro realtà, lo spettatore lo è rispetto alla propria? È il quesito che si pone come basso continuo nelle opere. Viene posto non senza strappare un sorriso. Un sorriso amaro perché lo spettatore contempla queste opere quasi provando invidia per i personaggi proiettati nella realtà idilliaca, ma qui interviene la personalità dell’artista che ammonisce l’osservatore. I luoghi non sono inventati, ma reali. Lo spettatore può scorgere in queste opere angoli di strada della propria città, della propria casa. Allora si comprende che un ambiente idilliaco può diventare anche il proprio a patto e condizione che ci sia uno sforzo di adeguatezza da parte dello spettatore.

Un altro elemento importante e di richiamo presente in molte opere dell’autore è il gioco. Gli scacchi o le carte, sproporzionati rispetto alla grandezza dei personaggi, ricoprono spazio in molte opere dell’autore di Osimo. La metafora del gioco richiama in maniera inequivocabile il futuro, l’incognita, l’incertezza. I personaggi di Ulisse non si scoraggiano di fronte alle difficoltà, si mettono al lavoro per trovare la strategia vincente per vivere al meglio il futuro, che non viene visto come un orizzonte cupo, ma come un cielo sereno in cui si continuerà a svolgere la propria vita idilliaca.

Le opere di Ulisse, oltre a dare una sensazione di benessere, rappresentano in maniera simbolica la vita che ognuno di noi, almeno per una volta, ha sognato di vivere. Tuttavia vanno oltre, ed invitano a percorrere una strada nuova per poter guardare al futuro con maggiore ottimismo.”

di Vincenzo Sardiello
Presidente dell’Ass. Cult. “La Casaccia”

 

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